Nella prima parte avevamo parlato della Siracusa classica, la pentapoli, la metropoli cinta da 28Km di mura e del suo ruolo di capitale della Sicilia che mantiene fino all’arrivo degli Arabi.
Con loro capitale della Sicilia diventa
Palermo e Siracusa si ridurrà alla sola isola di Ortigia per oltre
mille anni, fino all’unità d’Italia.
Piccola isola Ortigia, ma densa di storia e di miti, il cuore più antico di Siracusa.
Piccola isola Ortigia, ma densa di storia e di miti, il cuore più antico di Siracusa.
In Ortigia, sorgeva il tempio di
dedicato alla dea, rarissimo esempio di stile ionico arcaico
nell’occidente ellenico, risalente al VI sec. Esso affiancava il
tempio di Atena, dove oggi sorge la cattedrale e riprendeva gli
stilemi dello stile ionico delle città greche dell’Asia minore.
Quando l’ecista Archia, fondatore di
Siracusa, si recò a Delfi per consultare l’oracolo prima di
partire, la Pizia gli indicò Ortigia come luogo ove insediare la
nuova città.
Secondo Pausania così gli disse:
Nel vaporoso mare Ortigia giace
Sopra Trinacria là dove la bocca
Si spande dell’Alfeo, che unisce le
acque
Alla sorgente di Aretusa amena.
(Pausania
il Periegeta,
5, 7, 1, il fiume Alfeo.)
Il mito di Aretusa è sicuramente il
più noto ed importante di quelli legati alla città.
Aretusa giovane e bella ninfa
consacrata ad Artemide, stanca della caccia si bagna nelle acque
dell’Alfeo. Il Dio del fiume si infiamma per lei e sotto spoglie
umane la insegue.
Artemide invocata da Aretusa, la
avvolge in una nube e la trasforma in fonte.
Allora anche Alfeo riprese la forma di
fiume, ma Artemide fece sprofondare Aretusa nel sottosuolo e la fece
riaffiorare come sorgente ad Ortigia.
Zeus impietosito dal dolore di Alfeo
fece scorrere le sue acque sotto il mare fino a ricongiungersi con
quelle dell’amata Aretusa nell’isola di Ortigia.
La testa di Aretusa, circondata da
delfini, venne raffigurata da Cimone nel recto dei bellissimi
decadrammi, capolavoro assoluto della numismatica, coniati a Siracusa
dopo la disfatta dell’esercito Ateniese.
Il fascino di Aretusa conquistò pure
l’ammiraglio Orazio Nelson, che qui rifornì con l’acqua della
fonte la sua flotta diretta in Egitto contro i Francesi, affermando
che ciò non poteva che essere di buon auspicio per la riuscita
dell’impresa, come in effetti avvenne.
Infine, con il termine “Aretusei”,
sono anche indicati i Siracusani, a sottolineare l’intimo legame
della città di Siracusa con la sua fonte.
ENGLISH VERSION
SIRACUSA AND THE MYTH OF ARETUSA
A few weeks ago, we wrote about the
classical Siracusa, the so called Pentapolis, the big city with 28 Km
of walls, the capital of Sicily before the arrival of Arabians.
With them, the Capital city of our
island becomes Palermo and Siracusa reduces its territory to the only
Ortigia island for one thousand years, till the Italian Unification.
Ortigia is a little island, but full of
history and myths, the most ancient hearth of Siracusa.
The name connects the city to the
ancient myths that made this island sacred to Artemis.
Here the temple dedicated to Artemis
was built during the VI sec. b.C., a very rare example of old ionic
style in the West Ellenic territory. The temple was placed near
another one dedicated to Athena goddess, where nowadays the Cathedral
is built, and it was composed according to the ionic style of the
Greek cities placed in Asia Minor.
When Archia, the founder of Siracusa,
went to Delphi in order to talk to the oracle before his departure,
the priestess Pithia reccomended him Ortigia as the place to build
the new city.
According to Pausania, she spoke like
this:
On the frothy sea Ortigia lays down
On Trinacria island where the Alfeo's
mouth
spreads that connects the waters
to the pleasant Aretusa's spring.
(Pausania the Periegeta, 5, 7, 1, Alfeo
River).
Aretusa's myth is the most known and
important story related to the city.
Aretusa, a young and beautiful nymph
sacred to Artemis, was tired because of the hunt and decided to wash
herself in the river Alfeo.
But the God of the river fell in love
with her and transformed in human followed her.
The young girl prayed Artemis, and the
Goddess enveloped her in a cloud and transformed Aretusa into a water
spring.
So Alfeo turned again into his original
form, a river, but Artemis, in order to protect Aretusa, hide her
underground and she came out like a water spring in Ortigia island.
Zeus, deeply touched by Alfeo's
sorrow, changed the path of the river, so finally Alfeo joined his
beloved Aretusa in Ortigia.
Aretusa's head, rounded by dolphins,
was used by Cimone on the beautiful decadrams, a masterpiece of
numismatics, created in Siracusa after the victory against the
Athenian army.
Aretusa's charm conquered also the
admiral Horace Nelson. Here, he stocked up water for the ships
directed to Egypt in order to fight against the French army. Nelson
asserted that this would be a good sign for the expedition, and
that's exactly what happened.
Last, but not least, “Aretusei” is
the other name of the inhabitans of Siracusa. This underlined the
intimate connection between the city and the water spring.